Introduzione

Programma Operativo Nazionale 2000-2006
"La Scuola per lo sviluppo"
Misura 1 - Azione 1.4L
"Naturalmente Sardegna"

Nei Paesi più industrializzati sempre più si sta sviluppando una nuova sensibilità, e conseguente mercato, per tutti quei prodotti che, in qualche modo, possano fregiarsi dell'aggettivo "naturale". La crescita del mercato riguarda in special modo aziende ed industrie alimentari, di prodotti per uso cosmetico e di farmaci che hanno la stringente necessità di adeguarsi a direttive che con ritmo sempre crescente, in certi Paesi, consigliano ed impongono la sostituzione di coloranti, conservanti ed antiossidanti di sintesi.

La Sardegna, nel passato, è stata considerata solo come fonte di materie prime grezze (es. la commercializzazione della pianta intera della Genziana, utilizzata dai produttori di vermouth del continente fino alla sua quasi totale distruzione in Sardegna e quella della pianta della Digitale, utilizzata per estrarre il principio attivo da parte di industrie farmaceutiche) in quanto le operazione industriali, quelle che portano all'ottenimento dei principi attivi ad alto valore aggiunto e che richiedono conoscenza ed aggiornamento delle tecnologie estrattive, hanno di fatto escluso l'isola da un circuito, industriale e commerciale, oggi in crescita esponenziale.

La Sardegna gode però di una situazione particolare: possiede notevoli estensioni di terreno che non sono e non possono essere utilizzate per uso agricolo. Generalmente queste zone sono occupate dalla cosidetta flora mediterranea che nella nostra isola è presente con un gran numero di endemismi e di specie, tanto da annoverarne circa 200 tra i primi ed oltre 2000 tra le seconde. Molte endemiche sono così rare e poco conosciute che i loro metaboliti secondari non sono ancora completamente noti.

Il settore della produzione, trasformazione e commercializzazione delle piante officinali e derivati risente ancora delle politiche del passato, conserva infatti caratteristiche strutturali e impostazioni produttive ancora in gran parte tipiche dei modelli tradizionali e artigianali organizzativamente superati.

La debolezza delle strutture locali esistenti, in termini numerici, tecnologici e di integrazione dei cicli produttivi, è tale da richiedere interventi mirati alla valorizzazione di tutte le risorse produttive, scientifiche, professionali, culturali e ambientali, al fine di fare emergere l'autentica vocazione del territorio regionale.